Museo a cielo aperto

Nel centro storico di Chiari, passeggiando tra le vie e le piazze del borgo di origine medievale, è possibile sperimentare un vero e proprio viaggio nell’arte contemporanea, un percorso godibile en plein air scandito da una serie di opere di riconosciuto pregio artistico, selezionate da commissioni di caratura nazionale. Le sculture e i monumenti di questo insolito itinerario si inseriscono nella scena urbana, valorizzando gli spazi pubblici e creando i presupposti per un originale dialogo tra artista e fruitore.

Presso l’ingresso del Municipio di Chiari troneggia la scultura Come imperturbabili dei di Ugo Riva. Dello stesso autore è anche il gruppo in ferro e bronzo dal titolo Casa della memoria, situato nello slargo tra via Bettolini e l’ingresso laterale del duomo. Emblema della scultura della fragilità, le opere di Riva mostrano panneggi frastagliati e corrosi dal tempo, teste e mani frammentarie. Sono dunque sculture che nascono antiche, dove l’unica integrità possibile è il frammento, che tuttavia si fa memoria, testimone imperturbabile del divenire storico in contrasto con le lacerazioni causate dall’inquietudine e dalle continue contraddizioni del tempo in cui vive l’uomo contemporaneo.

Il tema della memoria ritorna anche nelle installazioni di Franca Ghitti alloggiate sulla fontana antistante la sede comunale. Le pratiche della vita di ogni giorno, realizzata con gli scarti della lavorazione del ferro delle valli bresciane, è un’opera che si propone come una sorta di mappa di orientamento, rappresentazione di una comunità che vive il territorio perpetuando gesti, attività e tradizioni che si fanno radici profonde di una storia collettiva. La Spirale, simbolo antichissimo della ciclicità del tempo, con le sue linee curve diventa suggestivo rimando alla forma urbana di Chiari, che nella circolarità del suo centro storico ha la sua più evidente peculiarità.

Poco distante dalla fontana, dove un tempo si allargava la piazza d’armi della caserma Eugenio di Savoia, si erge il Monumento ai Caduti del clarense Tullio Borsato. Eretto nel primo dopoguerra, il monumento si discosta dall’enfasi retorica della produzione artistica coeva, di cui abbandona i toni trionfalistici e vittoriosi in favore di una rappresentazione più quotidiana, ma carica di pietas e misericordia. Qui il soldato non impugna il fucile, bensì una vanga che affonda nel basamento della statua, simbolo della terra natale.

Nell’angolo sud-occidentale di piazza Martiri della Libertà, poco prima dell’imbocco di via Villatico, trova posto l’opera di Giancarlo Marchese Dinamica: una grande ruota pronta a partire e prendere velocità. Metafora del dinamismo operativo del Comune di Chiari, l’opera di Marchese è movimento in potenza, tensione pura che trova fondamento nel contrasto tra la lucente trasparenza vitrea e la rugginosa opacità metallica dei materiali di cui è composta.

Didascalie e referenze fotografiche

• Fontana presso il Municipio di Chiari con le opere di Franca Ghitti (Gruppo fotografico L’Impronta).
• Ugo Riva, Come imperturbabili dei (Davide Bianchetti).
• Il Monumento ai Caduti di Tullio Borsato nella sua collocazione originaria (Collezione Enrico Rubagotti).
• Giancarlo Marchese, Dinamica (Francesco Felotti).

Chiari è una città ricca di cultura, storia e arte.

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