Maurizio bettini | osare: crimine o virtù?

nell’ambito della Rassegna FILOSOFI LUNGO L’OGLIO

Data inizio :

3 luglio 2023

Data fine:

3 luglio 2023

Maurizio bettini | osare: crimine o virtù?
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Descrizione

Osare è una parola ambigua, perché implica un "limite". Osare significa infatti trasgredire un confine, violare il precetto delfico "medén agan" ossia "niente di troppo", e inoltrarsi in un territorio proibito, o che almeno sembrava tale. D'altra parte , se non si osa, neppure si progredisce, si resta per sempre prigionieri di quel “limite” spesso non tracciato da noi, ma da altri – la società, la tradizione, i buoni costumi, la natura .... E dunque che fare? Per provare a rispondere a questa domanda, possiamo partire dalle stesse radici etimologiche del verbo italiano "osare" e scoprire, in definitiva, che dietro questo impulso si cela qualcosa di insopprimibile nell'uomo: il desiderio.

MAURIZIO BETTINI

Maurizio Bettini è professore ordinario di Filologia Classica all'Università di Siena e coordinatore del dottorato “Il mondo classico: antropologia e teoria della cultura”. A Siena ha fondato, assieme ad altri studiosi, il Centro interdipartimentale di studi “Antropologia del mondo antico”, di cui è direttore. Ha insegnato presso il Collège de France e dal 1992 tiene regolarmente seminari presso l’Università della California, e come Directeur d’études invité presso l’École de Hautes Études en Sciences Sociales di Parigi. Incentra il proprio studio al mondo greco e latino facendo propria una prospettiva interdisciplinare, aperta alle acquisizioni della storia e dell’antropologia. Fra i suoi temi principali: l’analisi del mito, della società, delle arti e della religione degli antichi. Presso l’editore Einaudi cura la serie «Mythologica», per l’editore Il Mulino è responsabile della collana “Antropologia del Mondo Antico” e collabora con la pagina culturale de «La Repubblica».

È autore di romanzi, tra cui Le coccinelle di Redún, Einaudi 2004, vincitore del Premio Mondello; e saggi: Antropologia e cultura romana. Parentela, tempo, immagini dell’anima, Carocci 1986, ristampa 2019; C’era una volta il mito, Sellerio Editore 2007; Il ritratto dell’amante, Einaudi 2008; Nascere. Storie di donne, donnole, madri ed eroi, Einaudi 2008; Voci. Antropologia sonora del mondo antico, Einaudi 2008; Alle porte dei sogni, Sellerio Editore 2009; Contro le radici. Tradizione, identità, memoria, Il Mulino 2011; Vertere. Un’antropologia della traduzione nella cultura antica, Einaudi 2012, con cui vince il Premio Mondello Critica 2013; Con l’obbligo di Sanremo, Einaudi 2013; Elogio del politeismo, Il Mulino 2014; Con i Romani. Un’antropologia della cultura antica (con W.M. Short), Il Mulino 2014. Tra le sue pubblicazioni più recenti vanno ancora citati i saggi, editi nel 2015, Il mito di Arianna (con S. Romani, per Einaudi); Dèi e uomini nella città. Antropologia, religione e cultura nella Roma antica (Carocci); e Il grande racconto dei miti classici (Il Mulino). Nel 2016, Oracoli che sbagliano (con C. Benedetti, per Effigie) e A che servono i Greci e i Romani? (Einaudi). Ricordiamo inoltre: Viaggio nella terra dei sogni, Il Mulino 2017. Nel 2018: Il presepio. Antropologia e storia della cultura e Il mito, Einaudi; Discorso autorevole o racconto screditato?, Il Mulino; Homo sum. Essere «umani» nel mondo antico, Einaudi 2019; Ridere degli dèi, ridere con gli dèi. L’umorismo teologico (con M. Raveri e F. Remotti) Il Mulino 2020; Hai sbagliato foresta. Il furore dell’identità, Il Mulino 2020. È curatore di Romolo. La città, la legge, l’inclusione, Il Mulino 2022.

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